Ultimamente si parla spesso dell’incenerimento dei rifiuti. Da una parte ci sono gli impianti già esistenti che lavorano indisturbati e dall’altra, la difficile impresa di costruzione di nuovi centri.
Inoltre, gli enti interessati alle discariche stanno perdendo sempre di più la fiducia in possibili investimenti, a causa di problemi dovuti alla gestione, alla chiusura e all’occupazione del suolo che per diversi anni diventa indisponibile. Alla luce dei seguenti fatti, gli inceneritori, quindi se dotati delle giuste attrezzature possono diventare valide sorgenti di energia termica ed elettrica ed essere classificati come termovalorizzatori, limitando le emissioni nell’atmosfera operando così, sia per lungo tempo che a lungo termine.
Sebbene gli enormi passi avanti da parte della tecnologia, la combustione completa non si può evitare, ma le scorie prodotte, essendo più pesanti, saranno di gran lunga meno inquinanti; a differenza delle ceneri che sono molto fini, leggerissime e volatili, che disperdendosi nell’aria diventano intralcianti.
Addentrandoci nello specifico, le scorie di fondo, o comunemente definiti “rosticci” prima di essere depositati in discarica passano a deferrizzazione, ovvero il recupero di tutte le sostanze ferrose; altrimenti i materiali vengono sottoposti a processi di trattamento e maturazione, che tramite delle reazioni chimico – fisiche possono essere utilizzati per la realizzazione di terrapieni, accumuli di terreno realizzato artificialmente per vari scopi; oppure massicciate, ovvero le basi d’appoggio per le strutture quali la pavimentazione o opere similari.
Le scorie a contatto con l’umidità e con l’anidride carbonica raggiungono una composizione stabile rendendole pronte per la macinazione e la selezione granulare. La selezione granulare permetta la produzione di varie pezzature per diverse realizzazioni. In questa fase subentrano le attrezzature per separare i materiali non ferrosi dalla massa. Portiamo l’esempio dell’alluminio, considerato un metallo industriale molto prezioso, che con il tempo provoca reazioni di rigonfiamento. Un altro minerale importante è la silice (SiO2), che garantisce stabilità strutturale alle opere in cui si trova, sebbene sia un dato variabile, dipendendo dalla percentuale di vetro nei rifiuti inceneriti.
Zinco, piombo e cromo sono elementi pesanti che possono essere trovati nella formazione delle ceneri leggere, in concordanza con sostanze organiche che possono contenere diossine e furani, riconosciuti a livello internazionale come sostanze organiche persistenti tossiche non solo per l’uomo ma anche per gli animali.
Si può comprendere la difficoltà nel smaltirle, si procede quindi a piccoli passi.
Per prima cosa è importante renderli non pericolosi, ovvero inertizzarli tramite complessi processi; uno di questi è il trattamento ad alte temperature unendo le ceneri ad altri materiali come carbone o sabbie da fonderia. Così mentre le sostanze inquinanti vengono eliminate, la miscela viene fusa producendo un materiale privo di tossicità dalla consistenza vetrosa, a basso costo; avendo come risultante il riciclo di materiali dannosi.
In conclusione gli inceneritori danno la possibilità di smaltire i rifiuti, fornire energia termica, elettrica a basso costo ed eliminare del tutto anche gli scarti maggiormente dannosi per l’essere umano e per l’ambiente.