L’acqua è un bene inestimabile, non a caso viene definita “oro blu”. Solamente il 2,5% di tutta l’acqua presente sul nostro pianeta verde è potabile: uno dei dati preoccupanti è il suo consumo annuale, raddoppia ogni vent’anni e le previsioni affermano che entro il 2025 la percentuale di acqua che la popolazione utilizza attualmente, aumenterà esponenzialmente.
Nella Giornata mondiale dell’acqua, l’Istituto Italiano di Tecnologia annuncia l’arrivo di un nuovo materiale in grado di estrarre acqua potabile dall’umidità dell’aria e dal mare. Il team di scienziati è guidato dalla ricercatrice greca Despina Fragouli del gruppo Smart Materials dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).
Il materiale in questione è una spugna a più strati contenente grafite espansa con la capacità di rendere l’acqua salata potabile e recuperare acqua dall’umidità grazie all’energia solare.
La grafite espansa in questione è un materiale flessibile, privo di componenti organiche che unisce le proprietà fisiche e chimiche della grafite alla conformabilità ed elasticità. La spugna ricade sotto la categoria dei materiali fototermici, ovvero quei materiali che si riscaldano grazie alla luce del sole, come ad esempio i pannelli fotovoltaici.
La spugna, denominata HEPF (Hydrophilically Enhanced Photothermal Foam) riesce ad assorbire grandi quantità di acqua e successivamente recuperarla tramite evaporazione a partire da una temperatura di circa 29°C, raggiungibili grazie al riscaldamento solare senza l’utilizzo di fonti energetiche aggiuntive.
Un grammo di questa spugna ne raccoglie due in acqua e rimuove il 99,9% dei sali presenti nell’acqua salata. La creazione di questa particolare spugna è avvenuta tramite un metodo a ridotto impatto ambientale, pensato per poter essere trasportato facilmente in zone di guerra, remote o alle vittime di disastri ambientali. L’utilizzo di questa scoperta è volta principalmente nei paesi aridi, in prossimità di specchi di acqua salata, dove l’umidità è alle stelle e l’acqua presenta contaminazioni o scarseggia.
L’obbiettivo del team IIT è di mettere appunto metodi sempre più economici per poterla fabbricare su larga scala, in modo tale che tutti possano averne accesso.