La necessità di avviare il percorso di transizione energetica si fa sentire sempre di più, per questo motivo i sette settori più energivori in Italia hanno deciso di siglare il loro impegno attraverso l’Industrial Decarbonization Pact: un accordo che comprende le industrie dei settori dell’acciaio, carta, cemento, ceramica, chimica, fonderie e vetro.
Questi settori hanno un’importanza strategica per il raggiungimento degli obiettivi italiani di decarbonizzazione e degli obiettivi europei previsti dal Green Deal. Si tratta dei settori più importanti in Italia, in quanto ogni anno generano circa 88 miliardi di valore aggiunto, danno lavoro a più di 700 mila persone (sia in modo diretto, sia in modo indiretto) e più della metà del loro fatturato è dovuto alle attività di esportazione.
L’obiettivo dell’accordo è di impegnarsi a decarbonizzare queste filiere, preservando al tempo stesso la competitività sui mercati internazionali. Solamente in questo modo sarà possibile assicurare una transizione ecologia rapida e inclusiva.
In occasione dell’evento, è stato presentato lo studio sulla decarbonizzazione di questi settori, realizzato da Boston Consulting Group, da cui emergono 3 operazioni su cui fare leva per raggiungere gli obiettivi di lungo termine: cattura della CO2, elettrificazione e carburanti green (idrogeno e biometano). Secondo lo studio, infatti, nel 2050 queste tre leve potrebbero garantire una riduzione delle emissioni totali dell’80%, mentre le restanti leve (economia circolare, efficientamento energetico e combustibili low carbon) potrebbero supportare la riduzione della maggior parte delle emissioni rimanenti.
Si tratta di un piano di decarbonizzazione importante, che necessità però di un forte supporto istituzionale al fine di garantire fondi e riforme adeguate, nonché il sostegno a progetti di ricerca e sviluppo.