Dove si butta il tetrapack? E una piastrella rotta in ceramica?
Finalmente un’app potrà venirci incontro per risolvere i piccoli grandi quesiti sul corretto smaltimento dei rifiuti casalinghi: è Junker, ideata da Giacomo Farneti cinque anni fa e migliorata oggi per renderci la vita più semplice. Basta una fotografia, e il sistema analizzerà la composizione del prodotto e ci suggerirà come smaltirlo in linea con la regolamentazione del comune in cui ci troviamo.
Il servizio che riesce a offrire Junker si autoalimenta anche attraverso i feedback degli utenti iscritti, che sviluppano il riconoscimento dei prodotti grazie agli inserimenti che ne fanno attraverso le loro fotografie e segnalazioni. Ad oggi siamo a circa a 1,6 milioni di prodotti inseriti, di cui 220mila segnalati dai cittadini da diverse zone della penisola, da nord a sud (800 i comuni di provenienza degli utenti), ma soprattutto di diverse età, a dimostrazione del target trasversale a cui si rivolge. La facilità d’uso infatti riesce ad essere ben gestita da giovani e anziani, ma anche stranieri, essendo tradotta in dieci lingue diverse.
Attualmente, 1,3 milioni di italiani l’hanno scaricata in maniera del tutto gratuita, usufruendo anche dell’ultimo aggiornamento, che prevede una “Bacheca del riuso”: la possibilità di scambiarsi, senza fini di lucro, oggetti di cui ci si vuole liberare e che non si vuole gettare via. Un modo per ridare nuova vita alle cose di cui vogliamo staccarci, in una forma digitale del baratto.