Anche l’Italia aderisce all’European Plastic Pact, il patto europeo sulla plastica istituito nel 2019 inizialmente da Francia e Olanda per favorire il riuso e il riciclo della plastica, e che avrà come obiettivo la riduzione dell’utilizzo della plastica vergine prodotta da combustibile fossile non rinnovabile. Era necessario, affinché si rafforzasse l’idea pratica di una condivisione comune tra i Paesi europei, che concorreranno quindi al medesimo obiettivo: utilizzare meglio la plastica e controllarne il percorso dalla produzione al riciclo, per gestire l’effetto del materiale sull’ambiente.
Insieme all’Italia e gran parte dei Paesi dell’UE (dalla Lettonia alla Germania, dal Portogallo alla Danimarca), anche diverse aziende e ONG. Tra gli obiettivi prefissati: la riduzione di almeno del 20% dei prodotti e degli imballaggi in plastica vergine, l’aumento del 25% della capacità di raccolta e riciclo degli imballaggi di plastica, l’aumento del 30% dell’uso della plastica riciclata negli imballaggi.
Già nel 2019 l’UE ha vietato la plastica monouso come piatti, bicchieri, posate e cannucce, che insieme rappresentavano addirittura il 70% dei rifiuti presenti nei nostri mari. Questo nuovo patto sarà decisivo non solo per favorire una cooperazione internazionale tra Paesi, ma anche tra soggetti industriali. Inoltre, numeri alla mano, sarà possibile finalmente registrare e quantificare lo sviluppo di un’economia circolare, quanto mai necessaria in questo periodo storico.