Sono state chiamate SCENA (Short-Cut Enhanced Nutrient Abatemen) e SCEPPHAR (Short-Cut Enhanced Phosphorus and PHA Recovery) le tecnologie che consentono rispettivamente di ridurre i consumi energetici, recuperando fanghi ricchi di fosforo nei depuratori, e che consentono di produrre fino a un 1 kg quotidiano di polidrossiaclanoati, dalla cellulosa derivata dalla carta igienica solitamente presente nelle acque reflue.
Tali tecnologie, sviluppate nell’Impianto di Carbonera appannaggio dall’Alto Trevigiano Servizi, sono state realizzate su scala industriale e pilota dall’Università di Verona e l’Università Politecnica delle Marche. Un progetto intitolato Horizon 2020 “Smart-plant”, finanziato dall’UE, per convertire gli impianti di depurazioni in bio raffinerie affinché vengano recuperati fosforo, metano e bioplastiche dalle acque reflue.
Una sfida importante e virtuosa, che si inserisce all’interno della cosiddetta economia circolare e che mira a limitare gli sprechi energetici e le emissioni di gas serra dagli impianti di depurazione.
Qui il video dove è possibile vedere al meglio il progetto nelle sue caratteristiche principali: https://www.youtube.com/watch?v=I_ruapk3pcA&feature=youtu.be