Gli asfalti modificati con gomma riciclata da Pneumatici Fuori Uso (PFU) rappresentano una soluzione innovativa, vantaggiosa e interessante, consolidata in tutto il mondo già da sessanta anni. In Italia è stata introdotta in tempi relativamente recenti, tuttavia sta trovando sempre più conferme: in 10 anni, infatti, si è passati da poco più di 100km a 592km totali a fine 2020.
Sono poco più di 40 le province italiane che hanno deciso di adottare questa valida tecnologia, e in particolare sono 4 le regioni in cui sono stati realizzati i progetti di maggior importanza: Toscana, Piemonte, Emilia-Romagna e Trentino Alto-Adige.
Gli asfalti modificati con gomma riciclata da PFU sono una delle soluzioni più interessanti per gli enti gestori delle infrastrutture stradali italiane, nonché delle Pubbliche Amministrazioni, poiché permette di investire e gestire al meglio le risorse economiche destinate a questo settore.
Vi sono inoltre differenti vantaggi derivanti dall’utilizzo di questa tecnologia innovativa: oltre a ridurre fino a 5 dB il rumore generato dal passaggio dei veicoli, ha una resistenza maggiore alle buche, aumentando la durata fino a 3 vote rispetto a quella degli asfalti convenzionali. Di conseguenza, vi è una diminuzione dei disagi per gli utenti, nonché un minore impatto ambientale dell’attività di costruzione. Infine, ne consegue un risparmio economico, in quanto permette di contenere i costi di manutenzione nel medio e lungo periodo.
Una tecnologia che Ecopneus, la società senza scopo di lucro maggiormente operativa nella gestione dei PFU in Italia, propone e diffonde da molti anni, attivando e supportando diversi studi scientifici e iniziative.