Un gruppo di ricercatori della Yale University ha studiato le potenzialità delle acque reflue nella produzione di idrogeno verde. L’elettrolisii dell’acqua utilizzata per produrre idrogeno verde sta diventando sempre più una delle componenti più importanti nelle strategie di decarbonizzazione a livello mondiale.
Il gruppo di ricerca ha pubblicato un articolo su Environmental Science & Technology, nel quale evidenzia che l’energia e i costi del trattamento di fronti idriche non tradizionali, come l’acqua di mare o le acque reflue civili e industriali, sono trascurabili rispetto a quelle per l’elettrolisi.
Più precisamente, è stato valutato l’impiego dell’elettrolisi distribuita su piccola scala con l’utilizzazione di fonti idriche non potabili. In sintesi, i risultati dimostrano che l’impiego di fonti idriche non tradizionali sia particolarmente vantaggioso in quelle zone in cui l’acqua potabile risulta più scarsa. Inoltre, un’infrastruttura più distribuita permetterebbe di creare idrogeno verde in una serie di siti più piccoli e distribuiti, invece che in un hub centralizzato, così da ridurre i costi di trasporto, che rappresentano i costi maggiori nella distribuzione del vettore energetico.