C’è un settore che inevitabilmente crescerà con questa pandemia: è il settore della sanificazione, che si avvia a un aumento esponenziale del suo fatturato dal 50 al 100%. Un ambito ampio e variegato, che tocca diverse macro aree, dalle pulizie nel settore pubblico, come quello degli ospedali, dove si prospetta una triplicazione del lavoro, a quello privato, delle piccole aziende o dei negozi. In quel caso, si lavora non solo sulla sanificazione, ma sul prodotto da vendere che deve ovviamente garantire standard di sicurezza.
Il mondo della sanificazione conta oggi in Italia circa 4.600 aziende, con un fatturato di oltre 12 miliardi e 322 mila dipendenti. Numeri destinate a crescere, lo sta già registrando la Fnip Confcommercio (acronimo di Federazione Nazionale delle Imprese di Pulizia, di disinfestazione, di servizi e multiservizi), l’associazione di categoria che riunisce le imprese specifiche per questo tipo di settore.
È chiaro che il futuro dovrà viaggiare su due fronti: un adeguamento all’incremento della domanda per quanto concerne l’aumento del personale e la sua formazione, perché anche gli standard di sicurezza per chi lavora devono essere esenti dal rischio, e il mantenimento dei prezzi per la pulizia, poiché tutte le aziende devono potersi permettere il costo di questo lavoro necessario (ad oggi 2 euro al metro lineare), pena una impossibile ripartenza.