UN-Habitat, programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani, da anni si occupa di favorire un’urbanizzazione sostenibile a livello sociale e ambientale, nonché garantire a tutti il diritto ad avere una casa dignitosa.
Sono molti i progetti sviluppati dall’agenzia e tra questi vi è il “Project for the Urgent Improvement of Solid Waste Management in Yangon City”, il cui obiettivo è la gestione dei rifiuti nella discarica incontrollata di Yangon, in Myanmar, e il risanamento del suolo occupato da essa.
La discarica in questione si trova più precisamente a Htein Bin, occupa 60 ettari e si tratta di una discarica a cielo aperto. Con la globalizzazione, la produzione di rifiuti nella città di Yangon è cresciuta esponenzialmente: ogni giorno vengono prodotte circa 2000/3000 tonnellate di rifiuti e 1500 di queste vengono conferite, ogni giorno, nella discarica di Yangon.
Il progetto condotto da UN-Habitat è sostenuto economicamente dal governo giapponese e giova del supporto tecnico della città di Fukuoka e del Solid Waste Management Advisory Network.
Il progetto prevede l’applicazione del modello Fukuoka, che consiste in:
- decomposizione più rapida di materiali di scarico;
- qualità migliore del percolato;
- emissioni ridotte di gas metano.
Grazie al progetto, circa 49 ettari della discarica incontrollata verranno risanati, risultando in una gestione del metano e dei rifiuti più sicura, nonché in un aumento dei posti di lavoro.
Tuttavia le preoccupazioni ambientali dei cittadini persistono: la discarica di Yangon, infatti, è soggetta a frequenti incendi. L’episodio più importante e disastroso risale all’aprile 2018, quando un grande incendio ha bruciato metà dell’area del sito di smaltimento: ci vollero tre settimane per spegnerlo definitivamente.