L’aria che respiriamo non è sana come crediamo: virus, muffe, batteri e VOCs sono presenti all’interno dell’aria respirata in casa, in ufficio, nei bar, negli alberghi, nelle scuole, negli ospedali e anche nei mezzi di trasporto.
Ogni persona respira circa 23.000 volte al giorno, causando il movimento di oltre 12.000 litri di aria. Il tema dell’inquinamento ambientale è diventato d’attualità visto l’insorgere di molti problemi di salute, quali: mal di testa, asma, stanchezza, irritazione della pelle, arrossamenti, infezioni delle vie respiratorie, solo per citarne alcuni.
Per migliorare la qualità dell’aria la società I.S.P.A. ha proposto sul mercato la tecnologia brevettata PHI, prodotta dall’azienda statunitense RGF. La tecnologia PHI è capace di migliorare la qualità dell’aria negli ambienti chiusi senza causare effetti collaterali, grazie a una cellula che rilascia 4 ossidanti che sono in grado di eliminare i microrganismi dell’aria tramutandoli in ossigeno e idrogeno.
Questa tecnologia è in grado di riprodurre gli stessi processi di pulizia esistenti in natura: le particelle muovendosi nello spazio autonomamente riescono ad agganciare le molecole inquinanti e ad eliminarle. Infatti, la cellula PHI emette una luce UV a due diverse lunghezze d’onda (a 185 nm produce ozono e a 254 nm lo distrugge) che viene puntata su un catalizzatore formato da 4 metalli: titanio, argento, rodio e rame. Ciò che determina la sanificazione dell’aria è la formazione degli ossidanti (i-erossidi, idrossidi, ioni superossidi, ozonici), invece, la luce UVC viene usata per distruggere l’ozono prodotto che sarebbe causa di effetti molto negativi sulle vie respiratorie.
Tale tecnologia sta riscuotendo un notevole successo e risulta essere molto utile per abbassare il livello di sostanze nocive presenti all’interno dei luoghi che viviamo quotidianamente.