Le acque nere possono ospitare il Coronavirus? La domanda è legittima, dal momento in cui ogni informazione relativa al Covid-19 è un tassello in più relativo alla conoscenza del suo comportamento, oltre che utile per gestire una eventuale nuova ondata.
I ricercatori di Losanna e Zurigo hanno analizzato le acque reflue delle rispettive città e vi hanno individuato tracce del virus in basse quantità. La scoperta è fondamentale, poiché più persone sono connesse alle acque nere, più è alta la possibilità di ritrovarvi il virus, spesso ancor prima di individuare i sintomi della malattia nei pazienti eventualmente contagiati.
Da anni l’analisi delle acque rende possibile l’identificazione di sostanze anomale nei cittadini, prima fra tutte l’uso di droga, specialmente nelle grandi città.
Il fine in questo caso è chiaramente quello di pre-allertare il sistema sanitario qualora si verificasse un aumento anomalo della quantità di virus nelle acque, per rafforzare la complessa rete di supporto nella gestione della pandemia.