In questo periodo ci si sta preparando al futuro viaggio su Marte e sono sorti alcuni dubbi, concernenti in particolare il viaggio, e si sta pensando a come ottimizzarlo al meglio.
Uno dei problemi principali riguarda il carburante necessario per gli spostamenti e la permanenza sul pianeta: quanto ne servirebbe? E nel caso dovessero esserci danni alle cisterne, come potrebbero risolvere il problema?
A dare una risposta ci sta pensando un centro tecnologico spagnolo, che sta lavorando ad un sistema che produrrebbe carburante dalle acque reflue grazie alla luce del sole e l’anidride carbonica presente sul pianeta.
Si tratta del primo reattore esistente capace di produrre propellente spaziale utilizzando l’aria del pianeta e le acque reflue prodotte dagli astronauti. Il reattore lavora tramite un sistema fotoelettrochimico, il quale permetterebbe di pulire le acque reflue per essere utilizzate come liquidi e carburante.
Si tratta di un sistema che è ancora in fase di testing, ma che potrebbe facilitare e rivoluzionare i viaggi spaziali a lungo termine, nonché di ridurre la CO2 presente e gestire efficientemente le risorse disponibili durante le spedizioni.